Chi non ha usufruito del "bonus nido" messo a disposizione dall'INPS per le famiglie con figli frequentanti gli asili nido o che necessitano di assistenza domiciliare, possono portare in detrazione le spese sostenute per la frequenza al nido, nel proprio 730/2024.
I costi sostenuti nel corso del 2023 per il pagamento delle rette degli asili nido (pubblici o privati) possono essere inseriti nel modello 730/2024 e beneficiare della detrazione IRPEF del 19% su una spesa massima di € 632 annui, per ogni figlio. Il limite massimo del beneficio è pari a un importo di 120,08 € a figlio.
La detrazione viene concessa sulla base dell'ammissione e della frequenza all'asilo nido del bambino, senza requisiti specifici di età.
La misura è incompatibile con:
la percezione del bonus nido dell'INPS (la fruizione di uno dei due, comporta inequivocabilmente l'esclusione dell'altro)
i "rimborsi di beni e servizi non soggetti a tassazione" (art. 51 TUir) da parte del datore di lavoro, in sostituzione delle retribuzioni premiali.
La detrazione è concessa ad entrambe i genitori, sulla base dell'onere sostenuto da ciascuno: se il documento di spesa - sostenuta con mezzo di pagamento tracciabile - è intestato al figlio oppure ad un solo genitore, si può annotare a mano la percentuale imputabile ad ogni genitore.
Nel caso in cui il minore non sia fiscalmente a carico del genitore che ha sostenuto la spesa, è possibile lo stesso richiedere la detrazione.
Per maggiori informazioni, è possibile rivolgersi ai nostri esperti delle sedi CAF ANMIL presenti in tutta Italia.
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