Come richiedere l'annullamento di una cartella in autotutela

Se hai ricevuto una notifica di una cartella di pagamento e ritieni che ci siano errori o inesattezze, puoi avviare la procedura per la richiesta di annullamento di una cartella in autotutela.

Sono molteplici le richieste contenute nelle cartelle esattoriali: debiti non pagati verso il fisco, multe non saldate, mancati pagamenti di alcune imposte (tra cui bollo auto o tasse su immobili) ed altrettanto varie, sono le ragioni per cui un contribuente possa ritenere che la cartella esattoriale ricevuta non sia corretta.

L'Agenzia delle Entrate notifica il mancato pagamento di una cartella esattoriale - anche se il suo contenuto presenta potenziali errori - e lo fa, anche per conto di altri enti come l'Inps o i comuni.

Quando si riceve una cartella che non è corretta, si può procedere con la richiesta di annullamento del pagamento:

• direttamente all'ente creditore

• al giudice

• oppure richiedere una sospensione della cartella all'Agenzia delle entrate e Riscossione.

La richiesta di annullamento sottoposta all'ente creditore, si configura come "sgravio". Quest'ultimo può comportare che il debito venga annullato parzialmente oppure totalmente: se l'ente accetterà l'autotutela, comunicherà all'Agenzia di provvedere a cancellare il tributo dalla cartella (in toto o in parte). Va da sé che se l’ Agenzia delle entrate-Riscossione non riceve dall’ente lo sgravio è obbligata per legge a procedere con la riscossione.

Quali sono i casi in cui è possibile inviare una richiesta di annullamento con l'autotutela?

L’istanza può essere presentata nei casi che seguono:

• errore di identità: la cartella è stata erroneamente emessa verso un soggetto che non è il vero debitore;

• tributo già pagato: quando il tributo indicato in cartella risulta già pagato oppure se c’è stata una doppia richiesta di pagamento;

• errori materiali: difronte ad errori evidenti (interessi mal calcolati; date errate, importi inesatti);

• prescrizione o decadenza: quando il termine di emissione della cartella è già scaduto e l’atto risulta decaduto.

Ricordiamo che in caso di mancata risposta o rigetto dell’istanza di autotutela, si può procedere con un ricorso tributario per tutelare i propri diritti. Tale procedura giudiziaria si effettua presso la Corte di Giustizia Tributaria competente entro 60 giorni dalla notifica della cartella, ma comporta costi legali e tempi più lunghi.

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