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Pagamento delle imposte: cosa c'è da sapere sugli acconti

Chi presenta la dichiarazione dei redditi e non possiede (o non ha indicato) un sostituto di imposta, laddove avesse tasse da versare dovrebbe farlo entro termini precisi, variabili a seconda della tipologia di contribuente (persona fisica, società, ecc).


salvadanaio a forma di maialino con euro infilati accanto a un calendario dove è cerchiata in rosso la data del 30 novembre

I versamenti delle imposte sui redditi (Irpef o Ires) sono divisi in due fasi:

  • saldo - riferito all'anno oggetto della dichiarazione presentata (ad esempio dichiarazione 2024 redditi 2023);

  • acconto - relativo all'anno successivo, da pagare in una o due rate in base all'importo.


Quando parliamo di acconto Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche), intendiamo l'importo da pagare come anticipo dell'imposta dovuta per l'anno successivo a quello in corso, che si genera se l'imposta dichiarata nell'anno in corso è superiore a 51,65 € - al netto di detrazioni, crediti di imposta, ritenute ed eccedenze -. L'acconto per l'anno successivo è pari al 100% del saldo delle imposte dichiarate per l'anno di riferimento del reddito. Vediamo un esempio pratico:


Nel 2024, il contribuente ha presentato la dichiarazione dei redditi relativa ai redditi percepiti nel 2023, dalla quale si è generato un debito di 150€, definito "saldo" del 2023.

Quest'ultimo viene considerato come la base su cui calcolare l'anticipo per l'anno di imposta successivo (2024), cioè il c.d. "acconto".

In questo caso, l'acconto farà riferimento ai redditi previsti per il 2024, i quali potrebbero generare un nuovo debito. Sarà solo in sede di dichiarazione dei redditi 2025 (anno di imposta 2024), che si potrà verificare se l'importo dell'acconto fosse dovuto o meno e, nel caso in cui non emergesse un debito in sede di conguaglio, il contribuente potrà recuperare l'acconto versato precedentemente.


Il versamento dell'acconto può essere fatto in due modalità, come anticipato:

  • con unico versamento, entro il 30 novembre dell'anno di imposta, per acconti minori di 257,52 euro;

  • con due rate, se l'acconto è pari o maggiore di 257,52 euro: la prima rata pari al 40% va versata entro il 30 giugno dell'anno di imposta; la seconda rata pari al 60% va versata entro il 30 novembre dello stesso anno.


La modalità tramite cui è richiesto il pagamento è con modello F24, per tutti i contribuenti, che non si avvalgono di un sostituto d'imposta.


Anche quest'anno, il versamento della seconda rata degli acconti IRPEF, IRES o IRAP (o altre tipologie di tasse tipo la cedolare secca per gli affitti) va effettuato entro il 30 novembre.


Per qualsiasi dubbio o per richiedere supporto nel pagamento degli acconti delle imposte dovute con il modello F24, puoi rivolgerti presso una delle nostre sedi in tutta Italia: i nostri esperti saranno disponibili a fissare un appuntamento e offrirti il supporto necessario.





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