Scade il 31 marzo prossimo il termine per presentare il “ravvedimento operoso speciale” previsto dalla nuova legge di bilancio ed introdotto per sanare le violazioni delle dichiarazioni.
Il ravvedimento speciale è la procedura di versamento agevolata che permette di definire una violazione sostanziale presente all’interno, ad esempio, di una Dichiarazione dei redditi presentata entro il 31 dicembre 2021 che risulta infedele.
Questo nuovo tipo di ravvedimento riguarda le dichiarazioni sui tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate e interessa:
le dichiarazioni presentate sino al periodo di imposta in corso al 31 dicembre e precedenti
le dichiarazioni validamente presentate, anche se tardivamente entro i 90 giorni
le errate deduzioni/detrazioni di imposta
le irregolarità commesse nel 770.
Con il ravvedimento speciale operoso si potrà procedere al pagamento delle imposte, degli interessi legali con una riduzione delle sanzioni di 1/18 del minimo previsto dalla legge.
Entro il 31 marzo 2023 si potrà procedere al pagamento dell’intera somma oppure della prima rata, qualora si scelga la modalità di rateizzazione prevista in 8 rate trimestrali (con scadenza al 31 marzo, 30 giugno, 30 settembre e 20 dicembre) con interesse del 2% annuo.
Il 31 marzo 2023 è anche il termine per correggere irregolarità e omissioni oggetto del ravvedimento ed è possibile correggere sia le violazioni “sostanziali” dichiarative sia le violazioni sostanziali “prodromiche” (ad esempio l’omessa/infedele fatturazione, detrazione indebita dell’Iva, ecc.) alla presentazione della dichiarazione.
Il ravvedimento speciale non può essere utilizzato nel caso di violazioni formali e per la Sanatoria Avvisi bonari ed è permesso solo se alla data del versamento di quanto dovuto o della prima rata (31 marzo 2023) non risultino contestazioni delle violazioni con atti di accertamento, di recupero, di liquidazione, avvisi bonari o cartelle di pagamento, relativi alle somme dovute.
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