La Legge di bilancio 2023 lo aveva stabilito: a partire dal 1° agosto 2023 alcuni nuclei familiari cesseranno di ricevere il Reddito di Cittadinanza. E così è stato, comunicandone la “fine” con un sms inviato dall’INPS.
Il governo ha stabilito due tipologie di famiglie da considerarsi bisognose di sostegno economico (legge 197/2022):
famiglie con componenti disabili o minori oppure over 60, con ISEE fino a 9.360 euro annui;
famiglie composte da soggetti “occupabili” (che possono lavorare), tra i 18 e i 59 anni, con ISEE fino a 6.000 euro annui.
In base a questa distinzione, è stato deciso che la prima tipologia può beneficiare del Reddito di Cittadinanza fino al 31 dicembre 2023 e potrà poi richiedere l’Assegno di inclusione della durata di 18 mesi, rinnovabili.
Per quanto concerne la seconda tipologia di famiglia, il diritto a beneficiare del Reddito di Cittadinanza è cessato il 31 luglio scorso, con l’ultima mensilità erogata e una comunicazione avvenuta mediante sms da parte dell’INPS.
Il diritto alla percezione del RdC cessa anche laddove le mensilità ricevute siano state inferiori al limite massimo delle 18 previste dal decreto 4/2019.
Coloro che appartengono a questo tipo di famiglie non potranno richiedere l’Assegno di inclusione e dovranno invece richiedere il Supporto formazione e lavoro (SFL) di massimo 12 mesi, qualora non siano ancora intervenuti i servizi sociali a far loro intraprendere percorsi di formazione o orientamento.
Il servizio di Supporto formazione e lavoro prevede la partecipazione a progetti formativi, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro, a partire dal mese di settembre 2023.
Per chi partecipa a tali progetti, è previsto un benefit economico di 350 euro per massimo 12 mesi. Ogni 90 giorni, il soggetto interessato dovrà confermare la partecipazione ai servizi competenti: in caso di mancata conferma, l’erogazione del contributo verrà sospesa.
Ulteriori modalità di accesso ai percorsi di inclusione sociale e lavorativa, rispetto a quelle vigenti, verranno comunicate entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione (ossia il 3 luglio 2023).
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